La peculiare conformazione paesaggistica di Aci Trezza con i suoi Faraglioni e la vicinanza con il maestoso vulcano Etna ha nei secoli nutrito leggende e miti. Il poeta greco Omero nel IX libro dell’Odissea ambienta nel borgo siciliano l’infelice incontro tra Ulisse e Polifemo, continua a leggere e scopri con noi la storia.
Lo scontro tra lo scaltro Ulisse e Polifemo
Durante il lungo pellegrinaggio da Troia verso Itaca, Ulisse insieme ai suoi marinari naviga lungo il mediterraneo fino ad arrivare sulle coste della Sicilia orientale, alle pendici dell’Etna, nota come terra dei Giganti. L’eroe greco spinto dalla curiositas si addentra nella grotta di Polifemo, un possente ciclope antropofago dedito alla pastorizia e ricordato da tutti per l’unico occhio in mezzo alla fronte, finendo per essere imprigionati. Ulisse utilizzando lo stratagemma di presentarsi come Nessuno a Polifemo, una volta fatto ubriacare e accecato, grazie all’escamotage del nome è riuscito a vanificare le richieste d’aiuto del ciclope, riuscendo a scappare il giorno dopo dalla grotta. Però non senza scatenare l’ira di Polifemo, il quale incominciò a scagliare massi in mare, nel vano tentativo di affondare la nave greca. Tutt’ora da questo racconto prende il nome l’arcipelago dei ciclopi distanti poche centinaia di metri dal lungomare di Aci trezza.
Continuano i miti con Polifemo in Sicilia
A noi è pervenuta un’ulteriore leggenda in cui la mostruosità di Polifemo si lega con il borgo siciliano, il mito di Arci e Galatea. Proprio nel lembo di terra tra l’Etna e il mare Ionio, viveva una bellissima ninfa di nome Galatea, figlia di Nettuno. La meravigliosa creatura si innamorò del pastorello Aci, e pur essendo espressione di due mondi diversi, si innamorarono. Polifemo, che abitava quelle zone, si era a sua volta infatuato di Galatea e una volta venuto a conoscenza dell’amore dei due, accecato dalla gelosia sradicò degli alberi e scagliò un gigantesco masso contro il povero Aci, smembrandone in più pezzi il corpo. Si dice che la Ninfa pianse tutte le sue lacrime, al punto di impietosire gli Dei. Così trasformarono Aci in un fiume e la Ninfa in schiuma del mare, affinché potessero abbracciarsi per l’eternità.
Vivi il luogo del mito del Ciclope anche tu
Vivi anche tu i luoghi del mito greco e soggiorna di fronte i faraglioni scagliati da Polifemo e nella terra che ha visto nascere l’amore di Galatea e Aci, ti aspettiamo nelle nostre stanze dell’Hotel Faraglioni di Aci Trezza.